Cassettiere piene

Forse perché siamo all’inizio o forse perché ho appena finito le ferie e perciò sono riposata e rigenerata, non so, ma ho voglia di scrivere e scrivere e scrivere ancora.

Questo blog è la mia nuova creatura e perciò, come una madre che deve prendere le misure dei tempi, degli spazi e delle necessità del suo bambino appena nato, anche io non so ancora bene come muovermi…

Chi mi conosce sa che sono un casino totale; ho tanti interessi, ho tante idee e certamente più di una volta ho stordito i miei amici a furia di parlare di questo e di quello e di quell’altro.

Il mio principale problema è la curiosità. Il mio naso è sempre puntato in alto a fiutare ciò che mi circonda: il profumo di un nuovo film, il sapore di quella serata organizzata in un nuovo locale, la puzza delle atrocità del mondo e delle persone, il colore brillante della copertina di quel libro che mi hanno appena regalato o il gusto prezioso dell’ultimo vino che mi hanno fatto assaggiare.

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Mi piace andare in giro scodinzolando a guardarmi intorno, che poi, a chi non piace? Solo che le immagini che ho immagazzinato, tanto in fretta quanto sono arrivate se ne vanno, e molto spesso me le perdo per strada e le dimentico. Poi, quando meno me lo aspetto, mi tornano in mente di colpo. Quando succederà, voglio correre al computer e scriverle subito!

Sono matta? Cari miei, è solo l’inizio!!!

Per certo so che i puristi del blogging inorridiranno di fronte alla quantità di categorie di argomenti di cui vorrei parlarvi qui, ma a mia discolpa posso solo dire che non posso esimermi dal farlo, perché questa sono io e questo è tutto ciò di cui è fatto il mio piccolo mondo.

Adoro creare cose nuove: prendere una vecchia collana rotta di mia nonna e usare le perle per farne orecchini e anelli per tutta la famiglia, trovare nel garage il vecchio fil di ferro arrugginito che il  nonno usava nell’orto e intrecciarlo con le pinze, disfare le cose che andrebbero gettate via per dargli una nuova forma.

So cucire, e non so neanche bene come… credo che passare la mia infanzia nascosta dentro nel mobiletto della macchina da cucire di mia nonna mi abbia in qualche modo trasmesso il suo sapere! O forse sarà che la mia mamma, nella sua infinita pazienza, mi ha sempre lasciata sperimentare con i suoi “attrezzi” da cucito; mi ha mostrato quali sono i giusti passaggi per fare una crocetta perfetta del punto croce, come si cuce un bottone, come si fa un orlo riportato e come si puntano ben gli spilli, che è importante! Mi ha fatta pacioccare e sprecare abbastanza da farmi imparare.

Cucino. Sempre. Una pasta al forno per me sola in pausa pranzo o tre anatre all’arancia per un aperitivo casalingo per diciassette persone. Non importa, a casa mia più siamo, meglio è! L’ho imparato dai miei genitori che per venticinque anni hanno cucinato per tutta la famiglia ogni Natale, mettendo in piedi dei veri ristoranti gourmand, menù a tema e ricette spettacolari. Da mia mamma ho preso l’ ordine in cucina, da mio papà la fantasia. Non sapete le litigate quando voleva sperimentare una variante alle ricette! Devo dire però che i suoi esperimenti sono sempre riusciti con successo.

Non riesco a fermare le mani quando si tratta di cercare qualche nuovo posto in cui andare. Non troppo lontano, anche nelle città in cui magari sono stata per molto tempo ma che non ho avuto davvero la possibilità di visitare. Mi piace curiosare come fanno i turisti, anche dove vivo: prendo la macchina fotografica o semplicemente il cellulare ed esco a piedi, in macchina, con il treno, non importa… importa solo che quando arrivo in un posto, inizio a guardare ovunque intorno a me, inizio davvero a vedere le cose. E scatto fino allo sfinimento, poi quando scarico le fotografie sul pc, riordino e cerco i significati. La bellezza ci gira intorno e nemmeno ce ne accorgiamo…

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Questa è la foto del boschetto dietro casa dei “miei” bimbi, li fotografo mentre giocano, fanno i lavoretti o sono liberi di fare quello che vogliono. Amo vederli crescere. Quando riguardo le immagini di Giovanni, che ora ha quasi cinque anni ma che quando ho iniziato a lavorare non ne aveva neanche uno, mi commuovo sempre. (Ho già avvisato di essere una romantica da psichiatria!) Però per me è una vera magia… e Carlo? Lui l’ho visto nascere… ho aiutato la sua mamma a salire in macchina mentre aveva le contrazioni, l’ho preso in braccio quando non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti e l’ho svezzato, l’ho sostenuto quando ha fatto i primi passettini, quando ha pianto le prime lacrime perché la mamma doveva tornare al lavoro. Se questa non è magia, ditemi voi, cos’è? Crescere bambini è il mio lavoro, ma è anche la mia passione. Credo fortemente nel potere dell’educazione e nel suo significato. “Il bambino è padre dell’uomo” : stai crescendo non il bambino di oggi, ma l’uomo che sarà domani. E’ una grande responsabilità, va presa sul serio.

Questo è più o meno quello che fa parte del mio quotidiano… anche se ci sono ancora un paio di altre cose di cui la mia vita non può fare a meno: la Carta stampata, il Cinema e le Canzoni. La mia professoressa di italiano delle medie aveva la splendida abitudine di farci annotare le cose, non voleva che studiassimo a memoria un testo o una lunga poesia ma che ne cogliessimo il senso intero in una sola frase. E così mi ritrovo ogni tanto a citare parti della Divina Commedia, l’incipit di una poesia di Leopardi o un verso dell’ Odissea. Ed è una pratica che fortunatamente non ho perso con il passare degli anni. Quando ascolto la radio in macchina o mentre stiro, quando vado al cinema a vedere uno di quei film che, come dicono i miei amici, posso vedere solo io o mentre leggo un libro, mi trovo a fissare nella mente una frase che mi ha colpito, un’ immagine speciale, una parola che racchiude tutto un pensiero.

Capirete bene che mi serviva un posto in cui scaricare tutto questo!  

Immagine 446Un cassetto per i miei sogni non basta. A me servono le cassettiere… 

Buona domenica gente. Mangiate fino allo sfinimento e ridete tanto da scoppiare!

La CiCci

 

 

11 pensieri su “Cassettiere piene

  1. Roberta ha detto:

    Anch’io ho bisogno di una bella cassettiera x i pensieri,i sogni, i ricordi belli e brutti. Sui cassetti ci metterò sicuramente la scritta x il contenuto ma,altrettanto sicuramente tutto sarà riposto in ordine sparso ….xche non si possono catalogare le sensazioni e le emozioni,sono le une legate alle altre. Buona cassettiera a te Cicci e buona domenica

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  2. Francesca Meazza ha detto:

    Eh … la profondità e la leggerezza al tempo stesso della mia Fede…
    non ci sono paragoni! Inutile.

    In me tanto di te..in te un po’ di me…

    siamo state fortunate… questo lo penso sempre…

    Come scrivi bene Fede… dovrai, prima o poi, scrivere un libro.
    Bellissimo, veramente bellissimo post.
    Complimenti.

    La tua Fra

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  3. Carmen ha detto:

    Complimenti.. Sai, sarà che siamo donne sarà che siamo romantiche e nostalgiche sognatrici , ma trovo in quello che dici un po’ di me. Anche io ho un blog dove metto i mie pensieri e interessi , il mio amore per la campagna , per la mia terra di origine con le sue tradizioni e tutto ciò che i miei con il loro amore per la loro terra mi hanno trasmesso..
    Si chiama http://mycountrychiclifestyle.blogspot.it , mi farà piacere seguirti e spero accada altrettanto.
    Buina vita Carmen

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  4. Mamma Patty ha detto:

    È bello leggere ciò che scrivi, anche se questa cose me le racconti spesso e volentieri quando abbiamo l’occasione di stare un po’ insieme.
    La tua curiosità la conosco bene….la tua voglia di fare pure!!
    Non cambiare mai!!! 😊

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  5. Sabine ha detto:

    Che bello come scrivi .Questo primo approccio mi da voglia di seguirti .Anch’io chiamerei ” i miei bimbi” i bambini che guardo ma ho paura d’essere mal interpretata… In bocca al lupo. Sabine.

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